Antonio Abellán (Cartagena 1964) corre lungo il confine tra il quotidiano e il trasgressore le istantanee pittoriche della fantasia esuberante, in cui i suoi personaggi, forse i ritratti di noi stessi, interpretano pieno di storie da raccontare una volta i ruoli più complessi.
composizione coreografica che si affaccia, arti, mani e le scarpe sono distribuiti e lo spazio riempiendolo di vita, l'attrito e sguardi di intesa, con altrettanto carico di ambienti significato squassata: un bordello, una spiaggia, un paesaggio bucolico o un racconto spazio una casa borghese, o semplicemente per la strada. Nulla si ferma Abellán casuale.
La sua mente inquieta risolto con grazia e delicato processo, attraverso la plastica, le situazioni interpersonali più inaspettati. Il primo intento è decisamente pittorico, l'integrazione tecnica mista e collage, la forma, il colore, gli elementi e lo spazio in un abito elegante ma profondamente scosso.