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Una persona viene arrestata per aver tentato di effettuare un trasferimento telefonico fraudolento

Può 01 da 2020 - 15: 02

Gli agenti della stazione di polizia nazionale nella città di Denia hanno arrestato una donna di 41 anni di nazionalità spagnola mentre cercavano di effettuare un trasferimento fraudolento per telefono, fingendosi il legittimo proprietario del conto bancario.

Il detenuto, presumibilmente, ha fatto una chiamata a una filiale della banca Denia fingendosi un'altra persona, fornendo il numero DNI e i dati completi di affiliazione che richiedono di effettuare un trasferimento di 700 euro su un conto. L'impiegato della banca ha verificato i dati ma si è rifiutato di eseguire l'operazione, quindi il presunto truffatore le ha detto che aveva urgentemente bisogno di soldi e che le avrebbero fornito un codice per prelevare l'importo da un bancomat.

Su insistenza di una persona del genere, l'impiegato della filiale ha svolto ulteriori compiti di verifica e si è reso conto che le informazioni fornite erano quelle di un noto cliente abituale, quando ha informato la richiedente di non riconoscere la sua voce e di non voler eseguire qualsiasi operazione, la persona all'altro capo del telefono interrompe la comunicazione.

Successivamente, ha reso noto questo fatto al cliente della banca, che ha presentato la denuncia relativa alla stazione di polizia nazionale di Denia.

Gli agenti della Brigata di polizia giudiziaria hanno assunto le indagini e sono rapidamente riusciti a identificare il presunto autore della truffa, trovandolo e detenuto. Il detenuto è stato accusato di crimini di usurpazione dello stato civile e di frode ed è stato messo a disposizione del tribunale inquirente del
Denia.

Altre frodi via e-mail

La polizia nazionale inoltre avvisa di possibili frodi tecnologiche che tentano di raggiungere il destinatario con il metodo chiamato "Phishing", consistente nell'invio massiccio di e-mail presumibilmente da organizzazioni ufficiali come l'ispettorato del lavoro o la previdenza sociale, in cui un'indagine inesistente è segnalata alla società, che nel suo caso ha ricevuto l'e-mail, accennando a il corpo del messaggio alla situazione speciale in cui ci troviamo al momento.

I criminali informatici utilizzano il logo dell'Ispettorato del lavoro e della previdenza sociale per dare prova di veridicità e utilizzare un indirizzo e-mail nell'intestazione del messaggio, il che può indurre un utente a pensare di non
esperto, che l'e-mail proviene da un ente ufficiale.

La falsa e-mail dall'ente ufficiale incorpora un collegamento, che se aperto scaricherà un file chiamato "Ransomware", che è un tipo di malware dannoso che consente di bloccare o limitare l'accesso a determinate parti o file specifici di un sistema operativo e sostanzialmente impedisce che il computer possa continuare a essere utilizzato, il tutto con l'obiettivo di richiedere un riscatto, una ricompensa o qualsiasi altra cosa un'altra considerazione economica, per dare nuovamente accesso al sistema. La promessa di restituire il controllo di
il sistema, in caso di cedimento al ricatto, non è soddisfatto o suppone di ricevere nuove richieste di salvataggio. 

L'attuale campagna "ransoware" rilevata dalla polizia nazionale proviene da account e-mail con il dominio @ itss.se, @ itss.es e @ itss.app.

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