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Xàbia e le vestigia scomparse della guerra civile spagnola, l'aerodromo

Gennaio 15 da 2023 - 01: 15

Sono passati quasi 100 anni dallo scoppio della guerra civile spagnola. Quel mese di luglio del 1936 cambiò la vita dei cittadini e di un Paese. Questa guerra, prodotta da una rivolta militare diretta contro il governo costituzionale della Seconda Repubblica emerso dalle elezioni del febbraio di quell'anno, durò tre anni e portò alla costruzione di nuove infrastrutture di difesa nei piccoli comuni.

Qualche settimana fa abbiamo discusso la storia del bunker o nidi di mitragliatrici che si trovavano sulla costa di Xàbia e di cui oggi non restano quasi tracce.

Oggi torniamo a questo episodio della storia della Spagna, quello della guerra civile, per portare alla luce che Xàbia era uno dei comuni 38 della regione che ospitava un aeroporto in questa guerra.

L'aerodromo della guerra civile a Xàbia

L'aerodromo, costituito da due piste di atterraggio, era situato in località Plà. Era il 1937 quando le basi aeronautiche furono allestite su terrazzamenti ad uso agricolo.

Secondo il blog 'L'angolo di Tucidide' Nel suo articolo sull'aerodromo di Xàbia, "il governo repubblicano ha deciso di costruire un aeroporto a Xàbia perché era una popolazione che era fuggita da obiettivi nemici, vicino a Denia, in un territorio che fino ad ora non era stato ben coperto in termini di l'esistenza di aeroporti e anche Xàbia aveva due elementi strategici per l'esercito della Marina che doveva essere difeso, i fari di Cabos de San Antonio e de la Nao".

Caratteristiche aeroportuali

L'aerodromo, come si può vedere in una fotografia di un volo dell'aviazione italiana, era a forma di 'L' con una pista di circa 1000 x 570 metri ed un orientamento NE-SW (la più grande), ed un'altra di 920 x 200 metri, orientamento NW-SE e perpendicolare al precedente (più piccolo). Sebbene secondo un Archivio Storico dell'Aeronautica Militare (AHEA) la tipologia di due bracci con un asse est-ovest (di 833m e 845m) ed uno in direzione nord-sud (di 775m); è citato sia con quattro tracce che con due.

La base aerea era destinata al trasporto militare e poteua ospitare un massimo di 6 biplani contemporaneamente. L'installazione di questa infrastruttura ha portato alla costruzione di "depositi di carburante e pompe, posti di guardia e di comando (M. Puchol. 2005"); arrivando anche ad occupare una fattoria Rebaldí, Casa Carlos Carbonell, che veniva utilizzata come padiglione per i piloti.

Nulla rimane dell'aerodromo. Dopo la fine della guerra, fu allontanato e la sua terra fu nuovamente coltivata. Molti di questi terreni furono venduti anni dopo per la costruzione di appartamenti e di un campeggio. Ed è che l'aerodromo -secondo l'articolo- si trovava alle spalle di quella che era la piccola laguna dell'Arenal, attualmente prosciugata. Occupava quasi l'angolo formato da Carretera del Pla (nord-sud) e Camí Cabanes (est-ovest) e divideva a metà il Camí de les Bases (nord-sud).

Addio all'architettura della Guerra, ma la storia resta.

Bibliografia e archivi

  • «L'aeroporto di Xàbia», Blog L'angolo di Tucidide, 25-2-2013.
  • «Il bombardamento di Xàbia. 23 luglio 1938», M. Puchol.
  • Rivista Xabiga, numero 9, 2005. Il bombardamento di Xàbia. 23 luglio 1938.
  • Arxiu comunale Xàbia.
  • Pagina web: aerodromi valenciani della guerra civile.
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