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La Comunità Valenciana avrà un Servizio di Sorveglianza Posidonia

21 Luglio 2021 - 15: 26

Il ministro per l'agricoltura, lo sviluppo rurale, l'emergenza climatica e la transizione ecologica, Mireia Mollà, ha annunciato l'avvio di un servizio di sorveglianza della posidonia valenciana, che sarà operativo la prossima estate.

Il ministro regionale insieme al suo omologo del governo delle Baleari, Miquel Mir, hanno visitato il Servizio di sorveglianza dei prati di Posidonia delle Isole Baleari, che quest'anno festeggia cinque anni di attività e il cui esempio servirà da modello per la Comunità Valenciana.

"Le foreste di posidonia sono 20 volte più efficaci delle foreste terrestri nel catturare la CO2 e sono un habitat strutturale che deve essere protetto". "Il primo Servizio di Sorveglianza Marina della Comunità Valenciana sarà lanciato nel 2022 dopo aver verificato i buoni risultati che ha dato nelle Isole Baleari", ha spiegato Mollà.

La necessità di una politica comune per la protezione degli ecosistemi marini ha segnato il posizionamento di la cima Ecomediterránea celebrata dai governi di Valencia e Baleari a Palma di Maiorca.

Mollà e Mir hanno concordato la conservazione della posidonia da una prospettiva congiunta e trasversale. "Tutti noi dobbiamo impegnarci nella tutela di queste foreste marine e far parte di una rete che va oltre la sfera istituzionale", ha sottolineato Mireia Mollà.

Il Ministero della Transizione Ecologica della Generalitat ha promosso una politica globale per la conservazione della posidonia che ha un decreto, attualmente in esposizione al pubblico, che sarà rafforzato da una cartografia aggiornata accessibile da un'applicazione mobile, nonché dal nuovo Servizio Sorveglianza.

A tal proposito il Mir ha indicato: "Siamo le uniche due comunità che hanno attuato norme specifiche per la tutela delle posidonia ed è ora che lo Stato faccia un altro passo e dimostri il proprio impegno per la biodiversità marina stanziando fondi per la tutela posidonie".

In questo senso, sia Mireia Mollà che Miquel Mir hanno posto l'accento non solo sulla conservazione delle praterie di vegetazione marina come polmone del Mediterraneo, ma anche sulla promozione della ricerca per il recupero delle aree degradate.

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