Società

"A te, mio ​​caro Xàbia" di Juan Legaz Palomares

Può 30 da 2020 - 00: 28

Sono scontroso, dolorante, disperato e indignato con il divieto di vederti e visitarti a cui questo coronavirus invisibile, traditore e maledetto mi ha sottoposto. Non c'è punizione che sia piacevole, ci ribelliamo tutti contro qualsiasi condanna o rimprovero, ma ti assicuro, mio ​​caro Xàbia, che questo veto da coronavirus che mi proibisce di guardarti, senza che tu sia colpevole, mi mortifica e mi affligge il cuore perché mi manchi
spiaggia ... e tu.

Mi manca la baia e le sue barche che dormono, le luci che sorvegliano quando il sole tramonta, sì, anche tu. Desidero ardentemente la persona che era vicino al mare, un uomo libero fatto carne, piacere, vita. Desideravo ardentemente essere stato vicino alle cose che amavo distruggere la distanza nelle mie mani. Anche la tua spiaggia faceva parte di me ... in esso mi vedrai come un amore ingrato, lo so, seduto nello stesso posto in cui mi sono sentito rivivere. Mi negherai e ti mancherò come mi manchi, lo so.

Quanto sono felice, solo e libero, immerso nel presente, scrollandomi di dosso nostalgia e rimorso, così vicino a Dio e alla mia vita, così vivo e così vicino alla gloria, senza paura, nudo adesso. Mi amavo più di te, la seducente persona accanto a te, l'amante spietata e dolce allo stesso tempo. Mi scusi, ma quando ti guardavo mi guardavo e gongolavo nel mio riflesso, perdonami, non sono abituato a vedermi così.

Volevo tenerci per mano quando ci separammo e sentirsi così nel mio mondo di obblighi e routine, ma non lo sapevo. Sono stato naufragato pensando di aver bisogno di te quando ho davvero amato quella parte di me che mi sono lasciato alle spalle. Desidero la tua spiaggia e torno ad essa quando sento quelle litanie da una terra che non era nemmeno mia. Vorrei sentirmi leggero come quel rabbioso mezzogiorno di sole in cui ti ho incontrato per illuminarmi con uno sguardo e un bacio unico. Mi manchi chi ero tra le tue braccia ... Mi manchi.

Ogni anno voglio sempre di più vederti di nuovo. Questo virus malevolo mi permetterà di contemplarti, abbracciarti e respirare la purezza delle tue infinite meraviglie? Mi piace sempre dire agli amici: "A Xàbia tutti i malltías sono guariti". Se ríen, y cada año cuando volvemos a vernos me repiten con sorna la frasecita, y que yo, les recuerdo durante el curso del reconfortante baño en la cristalina, pacífica y preciosa playa de la Grava.

In quest'anno, in questa incerta estate del 2020, se potrò rivederti, ti chiuderò nel mio cuore fino alla morte.

Juan Legaz Palomares.

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